‘Belli, indolori e soprattutto “a tempo”. I tatuaggi all’henné sono ogni estate una forte tentazione soprattutto per bambini e adolescenti. Nonostante sembrino innocui, a causa della sostanza chiamata para-fenilendiammina (PPD), spesso aggiunta all’henné naturale per ottenere un colore più scuro e duraturo, può scatenare sensibilizzazione cutanea che va da una dermatite irritativa più lieve fino a reazioni violente come gonfiore e rossore nelle persone allergiche al composto. D’altronde, la PPD è unodei più potenti allergeni da contatto. Si tratta di un colorante blu scuro attualmente vietato, secondo la legislazione europea, per uso cosmetico a eccezione delle tinture per capelli per le quali è consentita a basse concentrazioni.Dato l’uso diffuso di questa sostanza, meglio essere cauti considerando che sono molti i giovani che acquistano kit venduti on line, privi di qualsiasi garanzia, oppure si affidano a tatuatori improvvisati sulle spiagge che usano materiali scadenti e potenzialmente rischiosi.’ Attenzione inoltre perché in letteratura hanno mostrato che in persone con enzimopenia G6PD ( favismo) la Henna, anche per uso esterno, può causare attacchi emolitici, o comunque emolisi eccessiva. Quando ero bambina io, si usavano i trasferelli…